Sono Nadia Fraone,
Vicedirettore della Scuola di Medicina Estetica del Fatebenefratelli di Roma e consigliere della Società Italiana di Medicina Estetica (SIME).

Sono nata a Roma dove vivo ed ho studiato. Mi sono laureata in Medicina e chirurgia presso l'Università di Roma la Sapienza e specializzata sempre alla Sapienza in Malattie del fegato e metaboliche; ho conseguito due dottorati di ricerca il primo in Medicina Sperimentale: Aterosclerosi presso l'Università di Siena, ed il secondo in Medicina Fisica e Riabilitativa Sperimentale nell'apparato locomotore presso l'Università di Roma Sapienza.

Ho sempre avuto un grande interesse per la medicina preventiva infatti mi sono occupata per circa 20 anni di prevenzione delle malattie metaboliche e cardiovascolari e dell'obesità lavorando in una Lipid Clinic presso il Policlinico Umberto I di Roma.

Nel 1991 il fortunato incontro con il Prof. Carlo Alberto Bartoletti ed il successivo interesse e la curiosità suscitati in me dalla Medicina Estetica soprattutto per la sua funzione di prevenzione, danno una svolta decisiva alla mia professione.

La passione che lui aveva per questa materia era contagiosa ed era impossibile non rimanere affascinati, coinvolti e travolti. Mi iscrivo quindi alla Scuola Internazionale di Medicina Estetica del Fatebenefratelli di Roma e conseguo il diploma nel 1996. Inizia di li a poco, 1997, la mia collaborazione al Congresso di Medicina Estetica che si svolge annualmente e nel giro di pochi anni divento coordinatore scientifico per il Congresso.

Dal 1999 faccio parte del corpo docenti della Scuola di Medicina Estetica del Fatebenefratelli e dello staff dell'ambulatorio di Medicina Estetica dell'Ospedale Fatebenefratelli di Roma.

Dal 2006 rivesto il ruolo insieme ad altri due colleghi di vicedirettore (quella con la delega per la didattica) della scuola stessa. Sono molto orgogliosa di far parte di un gruppo che ha fatto la storia della Medicina Estetica in Italia e non solo, cosi come sono altrettanto orgogliosa di proseguire il mio percorso professionale con il Prof. Emanuele Bartoletti attualmente Direttore della Scuola e Presidente della Sime che ha dato una grande spinta innovativa e propositiva.
Nella mia vita professionale ho sempre cercato di coniugare la mia esperienza in ambito di prevenzione metabolica con il concetto di prevenzione in medicina estetica.

Dal 1996 mi occupo di Carbossiterapia, metodica a cui mi sono particolarmente dedicata sin dalla sua prima comparsa in medicina estetica. La sua semplicità di esecuzione e la versatilità di utilizzo ne fanno uno strumento con ampie possibilità di applicazione in campo non solo medico estetico.

Mi occupo da qualche anno di volontariato e quando posso vado a lavorare in Burkina Faso che è stata finora la meta delle mie spedizioni con l'obiettivo, condiviso con gli amici della Ong – Onlus (Bambini nel Deserto) di cui faccio parte, di provare a dare una mano a chi ha avuto la sfortuna di nascere in una parte "meno facile" del mondo.

Del mio lavoro amo molti aspetti, in particolare l'idea di poter essere di aiuto anche in quelle situazioni non necessariamente di malattia, ma di disagio, che riguardano quello che è la parte visibile di noi: il corpo; quel corpo che spesso è vissuto più come un nemico da combattere e piegare ai nostri desideri, piuttosto che come un amico da proteggere e tutelare.

A volte le persone lo percepiscono solo sono come parte estetica e quindi meno nobile di organi come il cuore o il fegato e da qui nasce quella grande confusione tra corpo estetico e organi interni ma il corpo è un tutt'uno tra interno ed esterno, questo è il concetto fondamentale che cerco di trasferire ai miei pazienti in ogni momento del mio lavoro.

Io dipingo da quando ero molto piccola, in particolare i volti; probabilmente per questo coltivo l'idea di poter scavare oltre lo sguardo per dare spazio alla sfera interiore.

Per me una delle sfide primarie quotidiane è riuscire a far percepire la bellezza anche a chi non ritiene di possederla, riuscire a dare un volto anche "all'anima".

Spesso si riesce a migliorare la qualità della vita anche solo migliorando un piccolo "difetto" estetico e questo è per me un grande risultato come medico.